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Sindrome disfunzione cognitiva cane: cos’è

Immagine Tempo di lettura: 3 min

Indice

La sindrome da disfunzione cognitiva del cane è una forma di demenza senile che può insorgere negli amici a quattro zampe in età avanzata. Essa porta a un’alterazione delle normali funzioni cognitive, con ricadute significative sulla qualità della vita del cane.

Riconoscere in tempo i sintomi di questa condizione è cruciale per avviare un protocollo terapeutico che aiuterà a rallentare il progredire della demenza nel cane, migliorando la convivenza.

Che cos’è la Sindrome da disfunzione cognitiva del cane

La Sindrome da disfunzione cognitiva è una condizione più comune di quel che si può credere. Essa può interessare i cani sopra i 7 anni di età, ma è più comune tra gli 11 e i 14 anni di vita dell’animale.

I cani con la Sindrome da disfunzione cognitiva dimostrano difficoltà nelle attività quotidiane più semplici, causate da un’alterazione delle normali funzioni cognitive. Si sa poco sui meccanismi che portano all’insorgere di questa condizione, ma quel che sappiamo è che la sindrome comporta una degenerazione del cervello, con ricadute negative sul sistema cognitivo.

Con l’invecchiamento è normale che il cane perda il suo “smalto”, la sua prontezza, la sua agilità. La Sindrome da disfunzione cognitiva del cane accentua questi aspetti, porta a cambiamenti della personalità e dell’umore, problemi di memoria, perdita di riflessi, disorientamento; insomma, una vera e propria demenza senile del cane, simile a quanto accade a noi esseri umani con il morbo di Alzheimer.

Purtroppo non esiste una cura per questa forma di demenza, e le uniche misure possibili sono quelle che consentono di rallentare la progressione della malattia. Da qui l’importanza di riconoscere i sintomi della sindrome in tempo per avviare il prima possibile un protocollo terapeutico efficace.

I sintomi della disfunzione cognitiva del cane

La Sindrome disfunzione cognitiva cane esordisce con sintomi simili a quelli della normale vecchiaia. Per questo è importante prestare attenzione ai primi segnali e coinvolgere il proprio medico veterinario di fiducia, soprattutto se si è proprietari di un cane anziano sopra i 10 anni di età.

  • Cambiamenti nel ritmo del sonno (inversione del ciclo giorno-notte, vocalizzazione notturne, sonno disturbato);
  • Disorientamento (sguardo perso nel vuoto, immobilità, non riesce a superare gli ostacoli);
  • Perdita di memoria (non riconosce le persone, non risponde agli stimoli esterni);
  • Perdita dei comportamenti appresi (non risponde più agli ordini e alle esortazioni, fa i bisogni in giro);
  • Alterazione della personalità (il cane appare apatico, aggressivo, impaurito, iperattivo);
  • Problemi di socialità (è aggressivo o viceversa molto attaccato al proprietario o altri animali presenti in casa, tende a isolarsi o a scappare).

Per tenere sotto controllo i segni clinici della disfunzione cognitiva del cane, puoi tenere a mente l’acronimo DISHA, una parola utile per ricordare quali sono i sintomi a cui prestare più attenzione, ovvero Disorientamento, Interazioni sociali; Sonno-veglia; House soiling (ovvero l’eliminazione inappropriata dei bisogni); Attività.

Di fronte a questi segnali di allarme, la miglior cosa da fare è contattare il proprio medico veterinario.

Lo specialista dovrà comprendere se i segni che mostra il cane sono solo conseguenze della vecchiaia o sintomi effettivi della sindrome disfunzione cognitiva. Per farlo, dovrà procedere a una diagnosi per esclusione, per escludere che i sintomi siano riconducibili a malattie dalla sintomatologia simile (morbi di Cushing, ipotiroidismo, disturbi metabolici).

Come si tratta la Sindrome da disfunzione cognitiva del cane

Una volta diagnosticata l’effettiva disfunzione cognitiva del cane, si ricorre all’uso di terapie farmacologiche ad hoc che hanno l’obiettivo di rallentare il decorso della demenza senile del cane.

Le terapie prevedono di solito l’impiego di specifiche diete, l’uso di nutraceutici e l’adozione di una routine di attività che hanno lo scopo di supportare il sistema nervoso.

Un’alimentazione a base di fonti monoproteiche e ricca di vitamine, probiotici, acidi grassi Omega 3 e antiossidanti sono cruciali per stimolare le funzioni cerebrali e allenare il cervello.

Per apportare queste sostanze nutritive al cervello, è possibile ricorrere ai mangimi complementari, dei veri e propri integratori alimentari studiati per supportare le normali funzioni cerebrali.

NeuroProtection è uno di questi mangimi complementari.

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Tra i principali benefici di NeuroProtection si riscontra non solo una migliore attività cognitiva, ma anche una mitigazione dell’ansia da separazione e stress e la regolazione dei ritmi del sonno. Un supporto sinergico completo per gestire il cane con sindrome da disfunzione cognitiva.

Disclaimer: le informazioni contenute in questo articolo hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere aggiornate in qualsiasi momento e non rappresentano un consulto medico, una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, né sostituiscono in nessun caso il parere del medico veterinario.

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